La sezione aurea
Dicesi parte aurea o sezione aurea di un segmento la parte di esso che è media proporzionale tra l’intero segmento e la parte restante.
Graficamente, dato un segmento \(\overline{AB}\) (Fig. 1), dobbiamo fissare un punto intermedio X, in modo da poter imporre la relazione:
Per semplificarci la vita assumiamo un arbitrario sistema di riferimento per il quale il segmento \(\overline{BX}\) sia pari alla lunghezza unitaria e poniamo il segmento \(\overline{AX}\) pari ad \(x\), con \(x\), per le assunzioni fatte, chiaramente maggiore di 1. Di conseguenza il segmento \(\overline{AB}\) risulta pari a x + 1. La precedente proporzione può quindi essere riscritta come segue:
dalla quale, ricordando che il prodotto dei medi è uguale al prodotto degli estremi, ricaviamo:
ovvero:
che è un’equazione di secondo grado.
Qui il nonno Enzo si lancia in qualche virtuosismo algebrico per consentire di seguire anche a chi, evenutalmente, non ricordasse la formula per risolvere l’equazione di secondo grado:
\[ax^2 +bx +c = 0\]ovvero la formula:
\[x_{1,2} = \frac{-b \pm \sqrt{b^2 - 4ac}}{2a}\]che noi invece ricordiamo perfettamente. \(\smile\)
In ogni caso, la soluzione dell’equazione (2) risulta:
Notato infine che \(x\) è un numero necessariamente positivo in quanto esprime la misura della lunghezza del segmento \(\overline{AX}\), dei due risultati, l’uno positivo e l’altro negativo, va scartato quello negativo; si ottiene quindi:
Il rapporto tra un segmento e la sua sezione aurea risulta così espresso da un numero reale, aperiodico ed illimitato, ovvero irrazionale; un segmento e la sua sezione aurea, così come la diagonale ed il lato di un quadrato o ancora la circonferenza ed il diametro di un cerchio, sono, quindi, incommensurabili.
Lo stesso rapporto, detto anche media ragione, divina proporzione, numero aureo o rapporto aureo, è normalmente indicato con la lettera greca \(\varphi\) (phi):
in onore di Fidia (scultore dell’antica Grecia), nelle cui opere, particolarmente armoniche, sarebbe stato appunto utilizzato.